Palazzo Compiano/Della Rovere viene fatto costruire all’inizio del ’600 dal marchese Ippolito Della Rovere, come attesta l’iscrizione sul portale d’ingresso, il quale alla sua morte, nel 1613, lo lascia in eredità alla figlia, la duchessa Livia, ultima discendente dei Della Rovere, che da quel momento lo sceglie come propria residenza fino alla sua morte nel 1641; in seguito il palazzo sarà proprietà dei De’ Medici fino al 1732 quando il dominio di Castelleone passa alla famiglia Albani che lo mantiene sino alla fine del ‘700.
Successivamente all’unità d’Italia il Palazzo viene acquistato in asta pubblica dai fratelli Compiano, patrioti piemontesi giunti nelle Marche con le truppe subalpine; rimane ai loro eredi sino al 1992 quando lo cedono al Comune di Castelleone di Suasa, per una cifra simbolica, affinché vi si realizzi un polo culturale di interesse pubblico.
Dal 18 Giugno 2000 è sede del Museo Archeologico Comunale della Città Romana di Suasa.
Al Palazzo, magnifico esempio di architettura civile rinascimentale ottimamente conservato, si accede da un portale con arco a tutto sesto con corniciatura in bugnato di calcare bianco, che ci immette in una corte centrale con pozzo esagonale in lastre di pietra con stemma roveresco, collegato ad una cisterna ipogea per la raccolta delle acque piovane. Una scalinata a due rampe conduce al primo piano, nobilitato da uno spazioso salone che conserva ancora un grande camino con mensola in marmo su cui spicca l’insegna araldica della famiglia dei Della Rovere. Le sale del primo piano si distribuiscono attorno alla corte attraverso lunghi corridoi con ampie finestre e balaustre verso l’interno. Il palazzo conserva praticamente intatto il sistema dei vani sotterranei che, incentrato sulla magnifica cisterna di raccolta, raccoglieva gli ambienti di produzione e dei servizi, come ad esempio la singolare cucina e le stanze con torchi.