Palazzo della Rovere a Montebello di Orciano à Orciano di Pesaro

Palazzo della Rovere a Montebello di Orciano (Orciano di Pesaro)
Catégorie : Monuments non religieux

Il Palazzo Roveresco (o dei Della Rovere) è ubicato a Montebello di Orciano e rappresenta uno dei più significativi esempi della cultura architettonica roveresca nella Provincia di Pesaro e Urbino.
Di antica fondazione, probabilmente anteriore al 1376 anno della cessione ad Antonio Montefeltro, venne realizzato a forma di rocca di avvistamento, in origine su tre piani. Conserva nella possente scarpa e nelle stalle tracce evidenti della sua originaria funzione militare.
Passato ai Della Rovere, nel XVI secolo ha subito un intervento di restauro che ha interessato principalmente il piano nobile (il secondo), le cui sale sono state impreziosite con stucchi e affreschi, attribuiti rispettivamente a Federico Brandani e ai F.lli Zuccari.
Dal decennio iniziale del XVII secolo divenne per un lungo periodo residenza di Lavinia Della Rovere, Marchesa del Vasto, e sorella del duca Francesco Maria II. Al suo prolungato soggiorno a Montebello vanno attribuite ulteriori trasformazioni del complesso per renderlo più rispondente alle esigenze di una famiglia principesca.
Dopo la morte dell’ultimo duca il Palazzo entrò a far parte dello Stato della Chiesa e da questo momento in avanti non ha più subito modifiche significative, ma è iniziato un lento e progressivo degrado, culminato nel XIX secolo nell’abbattimento del terzo piano (i magazzini).

Allo stato attuale il Palazzo, in fase di restauro, è costituito da un piano seminterrato e due piani fuori terra, il cui accesso principale si apre sulla piazzetta a sud-ovest.
All'interno conserva ancora sale dalle caratteristiche architettoniche risalenti al 1500: affreschi riconducibili al movimento pittorico che caratterizzò molta parte di questa provincia, nel 1500, noto come manierismo metaurense e tradizionalmente attribuiti a Taddeo Zuccari, sono ormai quasi del tutto illeggibili, come anche molto rimaneggiati sono gli stucchi di Federico Brandani che furono eseguiti, per lo stesso proprietario, nella seconda metà del Cinquecento.